top of page

Neuroplasticità e Masticazione

Lo studio di Yan e Coll. valuta la neuroplasticità (adattamento del sistema nervoso centrale a stimoli o danni, creando nuove connessioni o riattivandone alcune inattive) di pazienti edentuli con protesi complete implantari. Pazienti edentuli riabilitati con protesi implantari hanno presentato un aumento della capacità discriminatoria tattile e della funzione motoria rispetto a quando erano edentuli. Questo potrebbe essere dovuto a un ripristino dell’osteopercezione, definita come la capacità di identificare la sensazione cinestesica senza input, derivati dai meccanocettori periodontali. Questa sensazione ha origine dall’articolazione temporo-mandibolare, dalla muscolatura masticatoria, dalla mucosa e dal periostio, procurando informazioni sensitive e motorie relative ai movimenti masticatori e all’occlusione. Scopo dello studio è valutare la plasticità corticale in pazienti con protesi implantari. Venti pazienti edentuli con protesi su impianti complete o tradizionali sono stati reclutati per una prova di forza e sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI). Si sono riscontrati segnali di aumentati livelli ematici di ossigeno nella corteccia senso-motoria di pazienti con protesi su impianti. Inoltre sono state attivate aree come la corteccia pre-motoria, l’area di Broca, la circonvoluzione temporale superiore, l’area motoria supplementare, il ganglio basale e l’ippocampo. Tali risultati suggeriscono che riabilitazioni complete su impianti possono ripristinare il feed-back sensitivo-motorio al sistema nervoso centrale. L’attivazione della corteccia primaria senso-motoria in pazienti implantari potrebbe spiegare l’incremento della sensibilità tattile, della percezione stereognosica e il recupero delle funzioni masticatorie, che risultano più simili alla condizione di dentatura naturale. Particolarmente interessante lo studio di Miyamoto e Coll., nel quale si valuta come la riabilitazione protesica implantare possa aumentare il volume sanguigno a livello cerebrale e, di conseguenza, migliorare le funzionalità intellettive. Il flusso ematico cerebrale è stato visualizzato, usando la Topografia Ottica Multicanale nel Vicino Infrarosso, durante l’esecuzione di un movimento volontario di presa in soggetti edentuli riabilitati con protesi implantari. In questi pazienti si evidenzia un significativo aumento del volume sanguigno durante il compito volontario di stringere il più possibile la mano. Tale aumento, tuttavia, non perdura nel tempo. Si conclude che Il mantenimento della funzione masticatoria potrebbe prevenire la degenerazione cerebrale.Lo studio di Ohkubo e Coll. indaga le interazioni tra occlusione e attività funzionali cerebrali. Questa revisione sistematica studia l’effetto dell’occlusione sulla salute con particolare attenzione alla funzione cerebrale. Dai lavori pubblicati in lingua anglosassone dal 1999 al 2011 ne sono stati selezionati 19 suddivisi in 5 categorie: masticazione e movimenti linguali, serramento e digrignamento, splint e interferenze occlusali, riabilitazioni protesiche, dolore e stimolazione. Sono state indagate le relazioni osservate tra attività cerebrale nella corteccia senso-motoria e i movimenti dell’area orale e maxillo-facciale, prodotti dal masticare gomma, digrignare i denti e afferrare qualcosa con i denti. Particolarmente interessante il fatto che dispositivi con interferenze occlusali, splint e protesi implantari possono condizionare la corteccia senso-motoria. L’attività cerebrale può cambiare in funzione dell’entità del movimento nell’area orale e maxillo-facciale. Conclusioni: la masticazione e gli altri movimenti possono stimolare l’attività della corteccia cerebrale e possono essere utili nella prevenzione del decadimento delle funzioni cerebrali. Sono necessari, tuttavia, ulteriori approfondimenti.


 Posts Recenti
Recent Posts 
Find Me On
  • Facebook Long Shadow
  • Twitter Long Shadow
  • YouTube Long Shadow
  • Instagram Long Shadow
Other Favotite PR Blogs
Serach By Tags
bottom of page