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PEDRO PLANAS: QUANDO PRECOCE E' NON SOLO IL TRATTAMENTO MA ANCHE L'APPROCCIO

Già nel 1948 Pedro Planas, noto ortodontista spagnolo, trasforma l’incapacità comunicativa interdisciplinare fra le diverse figure professionali di quell’epoca , in uno splendido articolo , sfogo di un professore sentitosi poco compreso che esternava tutte le sue perplessità riguardo colleghi ancora troppo scettici o poco inclini a dare giusta importanza alla diagnosi precoce ed esaltando il solo mezzo terapeutico senza approfondire la reale eziologia della patologia. Oggi 2012, secolo di grandi scoperte e di aperture mentali , questo atteggiamento persiste ancora. Una “forma mentis” tracciata dai nostri predecessori che trova difficoltà ad arricchirsi di conoscenze attuali ormai ampiamente dimostrate dalla medicina delle evidenze. Planas, precursore, aveva intuito, più di 80 anni fa l’importanza di approfondire la diagnosi eziologica già nei primi anni dell’infanzia, sottolineando l’importanza di cause esogene responsabili di atrofie dell’organo masticatorio, prodotte da una mancanza di funzione o da una nutrizione inadeguata. Infatti il processo di “civilizzazione” accanto all’assoluto cambiamento ed evoluzione dello stile di vita umano e gli indiscussi vantaggi provenuti da esso, ha determinato una inevitabile perdita della funzione masticatoria, e tutti gli stimoli funzionali, cosiddetti naturali, necessari per una corretto sviluppo dell’apparato stomatognatico. Ciò è giustificato dalla presenza, ancora oggi, di popolazioni che non sono state “contaminate” dalle abitudini dell’uomo civile e che invece hanno conservato gli schemi alimentari e lo stile di vita tramandatogli dai loro padri predecessori, utilizzando il loro apparato masticatorio senza restrizioni di sorta, esattamente come farebbe un animale irrazionale, in queste popolazioni non si riscontrano malocclusioni , alta incidenza di carie, parodontopatie, dismorfosi cranio facciali che troviamo nell’uomo civilizzato. La mancanza di un buon allattamento, di una alimentazione naturale o “selvaggia” per così dire, e la loro sostituzione con un allattamento artificiale, con pappe o pasti che richiedono l’uso della sola forchetta, sono le cause di atrofia di muscoli, ossa , riflessi nervosi e ATM. Il risultato di tutto questo è la mancanza di spazio per l’eruzione dei denti e quanto altro. Questo succede esattamente nei primi anni di vita, quando l’organismo è più sensibile alle influenze esterne o patologiche, cioè a dire che la malposizione dentaria è sempre una lesione secondaria per non chiamarla terziaria o quaternaria. La nostra specialità avrà un progresso decisivo quando la diagnosi sarà effettuata il più vicino possibile al momento di insorgenza della lesione primaria. Solo così si potrà attuare la terapia piu’ adeguata. Per vincere la battaglia, dobbiamo dirigere tutti i nostri sforzi per orientare il pubblico nella direzione giusta, ed è indispensabile che gli internisti, i pediatri, gli otorinolaringoiatri, i fisioterapisti i logopedisti, gli osteopati, gli ortopedici..etc. vogliano collaborare con noi. Disgraziatamente è altresì frequente che anche quando il pediatra consiglia il paziente di andare dallo specialista in un’età che sarebbe propizia per attuare un’efficace terapia, lo specialista a sua volta si limita a consigliare al paziente di aspettare l’eruzione di tutti i denti. Pertanto, ad ogni costo occorre intervenire rapidamente nei primi periodi di vita, solo così potremo trionfare. Ma non dimentichiamoci che per convincere gli altri è necessario essere noi stessi assolutamente convinti.

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